Tutta colpa di Barbie
A volte mi capita di ascoltare o leggere discorsi secondo cui Barbie sarebbe l’origine di tutti i mali. Ma proprio di tutti.
Insicurezze femminili, disordini alimentari, frustrazioni e manie di perfezionismo deriverebbero dal fatto di aver giocato con Barbie, questa algida silfide bionda, un po’ austera e molto affascinante.
Io sono stata una bambina, ho giocato con Barbie, ma non ho mai sofferto di non essere come lei. Mi è sempre stato ovvio di non essere come lei e non è mai stato un problema. Del resto, se il gioco è creare una realtà immaginata, perché bisogna immaginarla imperfetta? Se dobbiamo sognare, facciamolo alla grande.
Era bella, i vestiti le stavano bene e i capelli erano sempre perfetti. Buon per lei e per me.
Nella mia vita, ci sono altre cose che hanno generato notevoli frustrazioni. Eccone un rapido elenco di cose viste in film, telefilm e simili, ma che nella vita reale non esistono.
Le cucine grandi e luminose.
Il Natale perfetto, con alberi addobbati in 20 minuti la sera della vigilia, mentre i biscotti sono nel forno.
La luce del mattino, perché nei film la gente si sveglia all’alba e la casa è invasa di una meravigliosa luce.
Tazze di the che rimangono calde per ore e ore tra le mani del protagonista.
Gente che si bacia al mattino senza essersi lavata i denti.
Nella vita reale, mi sono fatta una ragione di tutte queste cose. Figuriamoci delle gambe di Barbie.
Photo by Alisa Anton on Unsplash
Equilibrio e messa a fuoco perfetta (l’equilibrio è perfetto di suo, altrimenti che equilibrio sarebbe) per questa istantanea realistica, obiettiva, sana, libera da ogni intossicazione da tormentoni che vorrebbero capovolgere la realtà.